A San Pellegrino il convegno medico dedicato ai caregiver. Salvi: "Il loro ruolo fondamentale"

27 settembre 2022
dottor Salvi - Associazione Genesis

I luminari della medicina neuroriabilitativa si riuniscono il primo ottobre a San Pellegrino Terme. L’occasione è il 35^ convegno medico organizzato dall’Associazione Genesis e dall’Istituto Clinico Quarenghi con il patrocinio de La Rete (Associazioni Riunite per il Trauma Cranico e le gravi Cerebrolesioni Acquisite). La location sarà quella del Salone delle feste dell’Hotel Bigio, dove si discuterà - a partire dalle ore 9.00 - di “Aspetti innovativi nella terapia, assistenza e riabilitazioni nelle gravi cerebro lesioni acquisite”.

“Saranno presenti i maggiori esperti italiani per la cura di queste gravi malattie, che spiegheranno come affrontare i problemi neuroriabilitativi legati a queste patologie - spiega il dott. Giampietro Salvi, presidente dell’Associazione Genesis - Importante è soprattutto la presenza dei caregiver, che durante l’incontro verranno informati e messi al corrente dell’importanza delle terapie mediche e riabilitative e su come gestire l’assistenza per i loro cari”.

“Alla fine del convegno ci sarà una conferenza stampa dedicata al ruolo del caregiver e delle associazioni che si occupano della cura, dell’ assistenza e della riabilitazione del paziente con grave cerebrolesione acquisita”. Non solo, come di consueto verrà anche assegnato il Premio Genesis “Città di San Pellegrino”“A nome di tutte le associazioni italiane che si occupano di questi pazienti, verrà consegnato questo riconoscimento ad un neurologo di chiara fama che si occupa di queste problematiche”.

Centrale, come detto, è il ruolo di chi è chiamato ad affiancare il paziente colpito da cerebrolesioni acquisite: un compito non facile, spiega il dott. Salvi, ma essenziale. “Il caregiver è una figura importante, praticamente è la persona che si occupa di cura ed assistenza, è un impegno che spesso richiede di essere disponibili 24 ore, giorno e notte, sostituendo anche il lavoro dell’infermiera, nel controllo, nella verifica delle terapie e nell’assistenza di questi malati. È una figura di spicco, senza il caregiver queste persone non potrebbero stare a casa, ma sarebbero costrette a vivere in un istituto invece che al domicilio. Per riconoscere il loro lavoro, recentemente è stato presentato un progetto di legge a loro favore (manca ancora un riconoscimento giuridico per questa figura ndr), perché si riconosca il ruolo del caregiver, anche con fondi specifici e per questo obbiettivo le associazioni si stanno battendo nelle sedi istituzionali appropriate”.

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