San Pellegrino capitale della robotica nella neuro riabilitazione

Per la prima volta a San Pellegrino Terme i massimi esperti italiani e internazionali di robotica applicata alla neuroriabilitazione si incontrano sabato 9 luglio per fare il punto della situazione e gettare lo sguardo verso le sfide del futuro.

Dispositivi robotici come gli esoscheletri che permettono a persone con disabilità di origine neurologica di tornare a camminare o imparare a farlo, sistemi che promuovono il recupero motorio e cognitivo di funzioni complesse, come il raggiungimento di oggetti e la manipolazione. Questi sono solo alcuni dei casi in cui la robotica può essere applicata, sempre ovviamente a fianco dei trattamenti tradizionali. Non fantascienza, ma medicina e tecnologia che, insieme, hanno reso la riabilitazione più facile e migliorato la vita dei pazienti. E le sfide non sono finite.

Questo sarà il tema del convegno "Robotica e tecnologie per la neuroriabilitazione: sfide e prospettive dalla ricerca alla pratica clinica", in programma sabato 9 luglio dalle ore 9.00 alle 17.00 presso il Centro congressi dell'hotel Bigio di San Pellegrino Terme, organizzato da Associazione Genesis di San Pellegrino Terme e dall'Istituto Clinico Quarenghi con il patrocinio di AIOP (Associazione italiana ospedalità privata).

"Per la prima volta a San Pellegrino Terme abbiamo organizzato un convegno sulla robotica e la neuroriabilitazione - spiega il dott. Gianpietro Salvi, presidente dell'Associazione Genesis e responsabile scientifico del corso insieme al docente di Bioingegneria presso il Politecnico di Bari Stefano Mazzoleni -. Un momento importante perché avviene a distanza di 20 anni da quando la robotica è entrata di prepotenza nella cura delle malattie neurologiche. Si farà il punto della situazione con gli esperti, e si getteranno le basi per il futuro.

Al convegno saranno presenti numerosi esperti nazionali e internazionali della robotica applicata alle malattie neurologiche. La robotica, sempre associata al trattamento riabilitativo tradizionale, ci dà un aiuto importante nella riabilitazione delle malattie neurologiche, una riabilitazione molto difficile e complessa. Abbiamo una moltitudine di studi scientifici che certificano l'efficacia dell'uso dei robot; gli stessi pazienti e i familiari hanno confermato i benefici di queste terapie, sempre gradite. Anche presso l'Istituto Clinico Quarenghi di San Pellegrino Terme vengono eseguiti trattamenti con robot. Il convegno - conclude Salvi - sarà un ulteriore occasione per far conoscere le bellezze artistiche, paesaggistiche e gastronomiche della Val Brembana".

Sarà inoltre ospite come testimonial Alice Leccioli, che torna a San Pellegrino Terme (nel 2019 era già stata nella cittadina termale brembana in occasione di Bergamoscienza - vedi foto copertina). La ragazza, 21 anni, è affetta dalla nascita da paralisi cerebrale che la costringeva su una sedia a rotelle ed è tornata a camminare, nel 2019, grazie ad un esoscheletro robotico chiamato "Felicità".

"A marzo di quest'anno è terminata una iniziativa scientifica italiana molto importante, di respiro internazionale, che si chiama Conferenza di Consenso sulla Robotica per la neuroriabilitazione - spiega Stefano Mazzoleni docente del Politecnico di Bari -. Questa conferenza ha visto lavorare per tre anni 188 esperti di varie discipline, sia in ambito di ricerca scientifica che pratica clinica, come fisioterapisti, neurologi, fisiatri, bioingegneri e anche pazienti e familiari. Questi tre anni di analisi hanno messo in evidenza i risultati dell'applicazione dei dispositivi robotici nella riabilitazione neurologica.

Con questo workshop - prosegue Mazzoleni - si vuole fare il punto della situazione e promuovere una discussione, chiamando appunto a raccolta tutti gli esperti a rappresentare le varie discipline che si occupano dell'utilizzo dei robot nella riabilitazione neurologica. Il target principale è lo staff riabilitativo, quindi in particolare i fisioterapisti, che con questo incontro si potranno allineare e aggiornare sul tema. Il convegno è infatti accreditato per i professionisti sanitari. Nel 2017, per la prima volta, l'utilizzo dei robot in ambito ambulatoriale per la riabilitazione motoria è stato riconosciuto ufficialmente. Ora siamo in una fase operativa non più sperimentale. Dobbiamo fare tesoro delle scoperte degli ultimi 20 anni e prepararci ad usare in maniera ottimale questi dispositivi robotici. Sarebbe anche importante coinvolgere i professionisti dello staff riabilitativo nella fase di progettazione di questi robot. Il mio sogno è che quando progetterò il prossimo robot lo farò con a fianco dei professionisti dello staff riabilitativo".

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